Gratutudine - donsandroamatori.it

"C'è più gioia nel dare che nel ricevere"
una vita per il Signore
La santità ordinaria di un uomo fuori dal comune
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Roma 30 Ottobre 2021, ore 18.34 - DF

Caro Don Sandro a pochi mesi dal tuo congedo mi ritrovo ad iniziare un altro anno pastorale sentendo un po' più freddo...  E' il gelo che avvolge chi si sente un po' più svestito e meno coperto nei confronti della vita. Mi sento come smarrito senza di te anche se ho la certezza che la tua mano mi sostiene: sei il mio angelo custode in attesa del giorno in cui ci riabbracceremo.

Volevo però dirti grazie con tutto il cuore in questo ponte dei Santi e Defunti, mettendoti da sempre senza dubbio, anche quando eri con noi, nella prima categoria. Grazie per tutto ciò che mi hai insegnato, per la pazienza, per l'amore a prescindere che copriva tanti limiti e difetti. Grazie perchè anche dal Cielo vegli su di me. Qui in terra sento profonde tracce della tua presenza e credo che una parte di me attinga sempre tanta luce dal tuo volto beato.
Tu proteggimi sempre e non dimenticarmi mai.

Ti lascio un bel pensiero, un po' abbreviato, di una scrittrice che ha sofferto molto e che riassume nel suo scritto quelli che sono i miei sentimenti per te e, grazie anche a te, per il mondo intero e soprattutto per il buon Gesù.


Ciao, sono Gratitudine. E se mi lasci la porta aperta, sarai felice di avermi invitata, perché non vengo mai a mani vuote, porto con me sempre tanti bei doni. Insieme a me conoscerai la mia compagna inseparabile, Gioia, che non vede l’ora di diventare la tua migliore amica. Basta pronunciare una parolina magica: Grazie. Sei lettere che possono cambiare la tua vita, ma attenzione, devono essere ripetute con sentimento e convinzione.
[…]
«Grazie per questo, grazie per quello, grazie per quello che sento, grazie per quello che ho, grazie per quello che riceverò». È come una canzone, sai. All’inizio ti concentri solo sulle parole da ripetere. Poi un giorno all’improvviso quella melodia, quella musica, quel suono entrano dentro di te. Ed è lì che avviene la magia. Quando con le tue cellule, con i tuoi organi, con il tuo corpo, con l’intero tuo essere, inizierai a sentire il significato di "grazie" e lo dirai con sentimento, si apriranno le porte del cuore. E dentro di te tornerò finalmente a governare il mio regno che si chiama Beatitudine: è fatto di luci, colori, energia, melodie, fiori, animali, alberi, piante e creature umane consapevoli. Se vuoi aiutarmi a continuare a governare questo regno, ogni giorno al tuo risveglio ricordati di ringraziare per quello che già hai. Anche se non è abbastanza, anche se vuoi di più, anche se la tua vita non è come quella che avevi immaginato e sognato. Non importa. E sai perché? Perché per trasformarla il segreto è continuare a dire "grazie". Non è difficile, ma quando si soffre può sembrare impossibile. Però è l’unico strumento che hai. Dillo mentalmente con il sorriso sulle labbra, ripetilo a voce alta, scrivilo, sentilo.
[…]
Ringrazia per quello che già hai e io, Gratitudine, lo moltiplicherò. Fallo, ma fallo con sentimento. Perché questa è la mia missione, questo il mio potere. Moltiplicherò quello che già hai e porterò a te nuove opportunità per creare ed attrarre quello che desideri. Ma ricorda: ringrazia appena ti svegli al mattino, non è scontato avere un altro giorno a disposizione su questo pianeta. Basta un minuto. Ringrazia il tuo corpo: puoi respirare autonomamente, puoi vedere tutto quello che vuoi, puoi parlare, puoi mangiare, puoi muoverti. Ringrazia le tue cellule, i tuoi organi, le tue ossa, i tuoi arti, i tuoi muscoli, i tuoi tendini, i tuoi legamenti, i tuoi centri nervosi, per tutto il lavoro che fanno, per essere instancabilmente al tuo servizio. La salute non è scontata e si può perdere, senza preavviso, in qualsiasi momento. Onorala.
[…]
Ringrazia per quello che sei, ringrazia per quello che già hai, anche se ti sembra poco, e a fine giornata, di’ grazie per quello che hai ottenuto. Quello che è poco per te è tantissimo per qualcun altro. Ciao, io sono Gratitudine. Non sono un semplice atteggiamento, ma uno stato interiore da cui celebrare la vita.

Bertini, Benedetta. «Ciao, sono la tua Anima... ti va di parlare?»

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