Immacolata Concezione - donsandroamatori.it

"C'è più gioia nel dare che nel ricevere"
una vita per il Signore
La santità ordinaria di un uomo fuori dal comune
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Immacolata Concezione
8 Dicembre 2021

Dal libro della Gènesi (Gen 3,9-15.20)
[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato». Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici! Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno». L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,26-38)
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Caro Don Sandro, padre e amico mio indimenticabile.
Siamo venuti il 28 Novembre da te, dove c'è solo qualcosa di te. Ogni volta è doloroso dover affrontare la nostra realtà umana corrosa dalla morte. E' duro accontentarsi di una lapide e di una foto che non rende ragione dei sentimenti, dei fatti, dell'amore indimenticabile che unisce i cuori e che la colpa antica ha per qualche tempo sequestrato nell'abisso della fragilità terrena.

Facile per la morte vincere così e ancora. Facile per questa vigliacca prendersela con la creatura più fragile dell'universo.
Ma proprio nel venire da te, padre e amico mio, mi sono aggrappato all'Avvento nel quele è incastonata la gemma che lo ha creato: l'Immacolata! Senza la Madre di Dio, senza il suo generoso ed umile "fiat" non potrei oggi parlare con te con la certezza che tra noi è stato seminato anche nel Cimitero Laurentino solo il Grande Arrivederci, quel futuro abbraccio nel Regno di Dio solo velato, per pochi anni, dalla cenere della corruzione terrena che attende il Risveglio di Dio.

Tutto questo oggi è confluito nel mio dialogo con la Parola di Dio e con le parole del Creatore che cerca da sempre suo figlio:
"Adamo, dove sei?".

Ti ho dedicato il mio pensiero nella contemplazione del Mistero dell'Immacolata.
Caro e amato don Sandro, so bene che tu non sei lì in mezzo all'erba silenziosa e rassegnata di un cimitero di Roma.
Vorrei consergnarti le mie parole a te dedicate nella Messa di oggi e chiederti di concervarle, anzi alimentarle di speranza.
La data del 15 giugno 2021 incisa sulla tua tomba è già stata sovrascritta dalla geneosità di Maria Immacolata che su quella umiliazione terrena ha inciso il segno dell'Infinito di Dio nel quale un giorno saremo finalmente riuniti.
Buon Paradiso a te, e stammi sempre vicino. Riempiti di luce, tu che sei accanto all'Ave Maria, la Piena di Grazia!


Tutto questo pensiero l’ho anche maturato nell’esperienza provata due domeniche fa, mentre insieme ad alcuni miei amici sono andato a trovare don Sandro al Cimitero. Perché poi la fede deve poterti parlare e sostenere anche in questi momenti. Lì, durante la piccola celebrazione, mi chiedevo, come faceva Dio nella Genesi: «Adamo, dove sei?». E guardando la tomba mi dicevo: «Dove sei Don Sandro», ma anche «Dove siete voi sepolti in questo immenso prato?». Perché in quel cimitero mi sentivo fuori posto, ma sentivo tutti i defunti, e noi che piangevamo, lontani da casa! Ero sperduto, deluso, in mezzo alle lacrime silenziose mischiate alla pioggia non solo mie, ma versate da tante persone che da anni piangono di fronte a pietre fredde. Sentivo davvero il dolore della prima fuga di Adamo che, nascosto nel giardino dove avrebbe potuto essere felice, aveva scelto la morte come compagna di vita!

Ma proprio lì, pensando all’Avvento e al Natale, ma soprattutto a Te, Mia Signora, mi sono sentito strappare alla desolazione: quella di cui faccio parte dal giorno in cui l’uomo ha conosciuto la colpa originale. Grazie Maria della Consolazione perché anche domenica in mezzo alla durezza delle lapidi, alla infinita lista di numeri e nomi stampati a rilievo, alle inaccettabili date terrene incise sulla pietra che feriscono i ricordi…ebbene in quel deserto, il tuo «sì» faceva fiorire anche il Cimitero Laurentino. Grazie per il tuo amore verso ogni generazione perché arriva anche per me da Nazareth la luce e la certezza che la morte non segna la fine ma ci consegna ad un arrivederci. Sì, proprio come l’«arrivederci» che Tu hai dato all’Angelo Gabriele quando, consegnandogli il tuo «si», lo hai fatto tornare in cielo sorridente dal Suo Signore, per festeggiare la definitiva riconciliazione con l’umanità liberata da ogni fuga e da ogni morte: Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te!

Sia lodato Gesù Cristo

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